lunedì 9 agosto 2010

Lo stereotipo dell' italiano in America

Come chi spesso viaggia avrà notato noi italiani veniamo additati all' estero come "Pizza, Pasta, Mafia e Berlusconi", ma potete tirare un sospiro di sollievo in quanto questo stereotipo non è valido negli States. Già, perchè in un paese dove l' interesse per la politica, sebbene maggiore a quello per i diritti umani, rimane comunque secondo a quello per il NASCAR, una gara automobilistica con mezzi modificati, seguita prevalentemente da veterani della guerra del vietnam con una dentatura che varia dai 5 ai 7 denti a causa del reiterato uso di metanfetamine, noi italiani siamo "Pasta, Mafia e Ciccioni pelosi con i baffi".
L' assenza della pizza è spiegata dal fatto che la maggioranza degli americani ritengono la pizza un piatto nazionale, qualcosa di cui, tra l' altro, vanno fieri: "Dude, i'm hella sure that pizza is from New York".
La mafia e i ciccioni coi baffi sono comunque il vero baluardo dell' italia nel paese a stelle e striscie, fin troppo spesso parlando di usi e costumi del belpaese mi viene chiesto "ma è vero che le persone in italia sottostanno alla mafia e devono pagare il pizzo ogni settimana?". 
Sì, e invece del poliziotto di quartiere noi abbiamo il Don, che spesso parla con voce strozzata e fa offerte che non puoi rifiutare.
I ciccioni coi baffi restano un mistero, ma ogni volta che dico di essere italiano la gente mi da del bugiardo, mi identifica come russo, e mi dice che sono troppo magro e troppo poco peloso per essere nato nello stivale. Non è colpa loro però, in effetti in ogni serie televisiva dove c'è un italiano, l' attore è un uomo bianco sovrappeso, fin troppo poco distante nella scala evolutiva da una scimmia, con una camicia bianca stropicciata e una collana d'oro massiccio finemente appoggiata tra i peli del petto.
Ci sono però dei lati positivi nell' essere italiano in America: il nostro modo di parlare inglese è apprezzato e considerato "esotico" e talvolta "sensuale", essere 10 kili in sovrappeso per gli standard italiani rientra perfettamente nella media dei magri americani ed essere in grado di recitare a memoria 3 poesie di un qualsiasi autore, sia esso leopardi o la migliore amica di vostra nonna, vi classificherà automaticamente come un genio della letteratura dagli ignoranti o come un dotto dagli intellettuali. 

E dunque, di grazia, cosa ci stai facendo laggiù?
Il fatto che io critichi non significa che tutto sia tremendo, diciamo che mi diverte criticare, di cose da dire ce ne sarebbero in uguale quantità nei confronti dell' Italia.
Una delle cose che amo dell' america è la multiculturalità, una delle prime reazioni che la maggiorparte degli italiani avrebbe dopo un veloce sguardo in un qualsiasi centro commerciale americano è "o mio dio, quello è nero e non vende accendini", già, perchè negli States, o quantomento in California, il tuo medico è di colore, il tuo commercialista è asiatico e il tipo con la ferrari nel garage della villa a quattro piani accanto a casa tua è indiano, e parla un inglese nettamente superiore al tuo.
Se viene deciso di aprire un nuovo centro commerciale in america il tempo che passa dall' inizio della costruzione dello stabile all' apertura al pubblico varia dai 4 agli 8 mesi. 
Se la stessa cosa viene fatta in Italia 8 mesi bastano forse a trovare l' impresa edile che comincerà i lavori l' anno successivo.
Se mandi una mail al tuo professore universitario avrai una risposta in un tempo non superiore alle 24 ore, e sì, la risposta viene proprio dal tuo professore, non dall' assistente dell' assistente.
Insomma i tempi burocratici, dal pubblico al privato, dalla moltitudine al singolo, sono nettamente inferiori a quelli ben noti a chiunque abbia provato la mistica esperienza di riuscire a farsi ricevere da "Graziana", impiegata alle poste di Via Pietrapiana a Firenze, dopo ore di sudaticcia attesa.

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